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PNRR Missione 6 salute : i Seminari della UILP

il materiale è reperibile sul sito www.uilpnazionale.it

Relazione introduttiva di Francesca Salvatore Segretaria Nazionale UILP

 

PARLIAMO DI PNRR

Oggi iniziamo un percorso di approfondimento sul PNRR affrontando le materie che riguardano la Missione 6 Salute, a seguito delle modifiche del Piano.

Proseguiremo il 6 febbraio con la Missione 5 Inclusione.

Parliamo di PNRR perché è importante approfondire tra noi i temi di un Piano, che ormai è entrato nel sentire comune di gran parte della popolazione italiana, che riguardano più da vicino le persone che rappresentiamo: le pensionate e i pensionati.

Peraltro il PNRR è stato recentemente oggetto di un’operazione di restyling e revisione complessiva sia nelle riforme che negli investimenti che ne ha modificato il volto.

Dobbiamo vigilare attentamente affinché si possano sanare le criticità emerse nella prima fase di attuazione del Piano.

Quindi dicevo, oggi faremo il punto sull’attuazione delle riforme e degli investimenti che riguardano la sanità, soprattutto, la riforma della medicina di territorio e faremo il punto sulle sfide “future”.

Lo scorso 27 luglio il Governo, a seguito di una lunga ricognizione dei progetti del PNRR ha proceduto a riprogrammare e modificare il Piano ed inviarlo a Bruxelles.

Tra novembre e dicembre dello scorso anno le Istituzioni europee (Commissione e Consiglio), hanno dato “disco verde” a tale riprogrammazione.

A seguito della Decisione del Consiglio dell’Unione Europea, relativa all’approvazione della valutazione del PNRR dell’Italia, il nostro Paese ha un Piano comprensivo anche del capitolo REPowerEU (efficientamento energetico).

Il “nuovo PNRR” passerà da una dotazione finanziaria di 191,5 miliardi di euro a 194 miliardi di euro, incremento dovuto soprattutto alla quota per REPowerEU.

La riprogrammazione del PNRR complessiva operata è pari a 21,4 miliardi di euro, comprese le nuove risorse aggiuntive e comprende 66 riforme (sette in più rispetto al piano originario), e 150 investimenti.

Nella riprogrammazione c’è una rimodulazione delle risorse pari a 16 miliardi di euro di progetti, che riguardano soprattutto i Comuni (Rigenerazione urbana e Piani Urbani Integrati) e un ridimensionamento di progetti in essere.

Inoltre, c’è un rilevante slittamento temporale di molti obiettivi, progetti e risorse, con un eccessivo accumulo di scadenze negli ultimi due anni, con un evidente rischio di intasamento e di effetto “collo di bottiglia”.

Prendiamo atto dell’aumento di 750 milioni di euro sull’assistenza domiciliare integrata, ma la rimodulazione del PNRR taglia i posti sia nelle Case di comunità che negli Ospedali di comunità, che sono le fondamenta della riforma della medicina territoriale e del progetto “casa come primo luogo di cura”.

Infatti, come vedremo meglio poi nelle slide, sulla Missione Salute, c’è un ridimensionamento generalizzato, che va dal 25% al 30%, degli obiettivi: il numero di ospedali di comunità scende da 400 a 307, le case di comunità passano da 1.350 a 1.038, con un’evidente penalizzazione della sanità territoriale.

A dimostrazione di quanto questa scelta sia scellerata, proprio in questi giorni purtroppo che con il picco influenzale unito al covid assistiamo all’affollamento dei pronto soccorso per la carenza di strutture territoriali.

Il Governo ha garantito coperture alternative per rispettare gli obiettivi iniziali, senza però, indicare ad oggi le fonti di finanziamento alternative.

Tra l’altro per il funzionamento sia degli Ospedali di comunità, che delle Case di comunità si pone il tema della carenza di personale.

La Legge di Bilancio non dà risposte positive a tale problema: si riservano soltanto 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento della medicina territoriale (Case di Comunità e Ospedali di Comunità), destinati anche a nuove assunzioni di personale sanitario. Risorse assolutamente insufficienti.

Da questo punto di vista riteniamo un autogoal quello fatto dai Governi precedenti di non richiedere il MES sanitario ed ancora più grave il fatto che il Governo attuale non abbia ratificato il MES.

Infine, per concludere, prima di andare ad illustrare le Slide sottolineo la necessità di porre anche un tema di metodo di confronto sia sulle riforme che sugli investimenti del PNRR.

Nell’ultimo incontro con la Viceministra al Lavoro e Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci abbiamo espresso la necessità di un coinvolgimento non solo informativo, ma anche preventivo del sindacato, per metterci nelle condizioni di contribuire, fattivamente, alla migliore e più efficace implementazione del PNRR, a partire dal versante delle sue ricadute economiche e sociali sui singoli territori.

Altrettanto lo abbiamo richiesto al Ministro alla Salute dal quale attendiamo ancora una convocazione.

Torneremo alla carica nei prossimi giorni e chiederemo a SPI e FNP di risollecitare unitariamente la ripresa del dialogo sociale.

 

12-01-2024

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