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Il Postino Barbagallo consegna ai 600 parlamentari le richieste UILP per i pensionati

ecco il testo della lettera consegnata ai Parlamentari 

Gentile Onorevole
Le scriviamo per esprimerLe la nostra preoccupazione relativamente alle politiche in atto e future rivolte alle persone anziane e pensionate, che rappresentano oggi in Italia circa un quarto della popolazione e una parte significativa dell’elettorato.
Siamo consapevoli della complessità della situazione nazionale e internazionale, ma è inaccettabile che a pagarne i costi siano sempre e solo i pensionati e i lavoratori dipendenti. È ugualmente inaccettabile che ogni manovra di riduzione del deficit e del debito si concretizzi in una riduzione del nostro welfare.
Giudichiamo inoltre un grande errore non aver utilizzato – e non utilizzare – il Mes sanitario, 36 miliardi di euro che potrebbero compensare anni di sottofinanziamenti alla sanità.
Incomprensibile peraltro la motivazione di voler evitare di fare altro debito, nel contesto di una legge di bilancio 2024 che fa crescere deficit e debito.
Nadef e prime analisi della prossima legge di bilancio confermano questa impostazione, con politiche che consideriamo insufficienti e inique per le persone che rappresentiamo e inadeguate per l’intero Paese.
Una politica per le pensioni attuali e future che non risolve alcun problema e continua a tagliare la rivalutazione delle pensioni. Ancora tagli al Servizio sanitario nazionale e penalizzazione dei suoi operatori. Tagli ai fondi per la disabilità; nessun finanziamento per la non autosufficienza e per l’invecchiamento attivo, leggi importantissime per tutta la società, che hanno bisogno di risorse per essere attuate. Una politica fiscale che continua ad avvantaggiare imprese e lavoro autonomo.
Taglio del cuneo fiscale per i lavoratori non strutturale. Ancora bonus e misure una tantum senza una visione di prospettiva. Assenza di politiche efficaci contro evasione ed elusione fiscale e contributiva, che rappresentano un vero cancro per il nostro Paese. Ci preoccupa il progressivo impoverimento delle persone anziane e pensionate. Oltre alla fascia di pensionati più poveri, che da anni hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, oggi assistiamo al drammatico impoverimento dei pensionati del ceto medio. Un impoverimento dovuto soprattutto alla crescita dell’inflazione e a una rivalutazione che negli ultimi decenni non è mai stata piena per questi trattamenti pensionistici.
Abbiamo valutato molto negativamente il taglio della rivalutazione alle pensioni di importo superiore a 4 volte il minimo inserito nella legge di bilancio 2023. Contro questa norma abbiamo anche avviato cause pilota con l’obiettivo di arrivare a un pronunciamento della Corte Costituzionale. Quanto al momento previsto per il 2024 conferma lo stesso impianto negativo: resta il meccanismo iniquo per fasce di importo, resta la penalizzazione delle pensioni di importo medio e medio alto.
Ribadiamo che la rivalutazione delle pensioni all’inflazione non è un aumento, ma l’unico strumento che hanno i pensionati per conservare il proprio potere d’acquisto nel tempo.
Le pensionate e i pensionati colpiti dai tagli alla rivalutazione hanno sempre onorato il proprio patto con lo Stato, pagando le tasse e i contributi per molti anni. Anche in pensione continuano a pagare tasse elevate, mediamente più degli stessi lavoratori italiani e circa il doppio dei pensionati europei. In questi anni di pandemia e crisi economica, hanno contribuito, e contribuiscono, in misura significativa ai redditi delle famiglie di figli e nipoti.
Le persone anziane rappresentano una grande risorsa per il nostro Paese. Chiedono rispetto e sono stanche di essere considerate un problema. Alle prossime elezioni, a partire da quelle europee, saranno sicuramente in grado di valutare quali sono le forze politiche che fanno i loro interessi e propongono misure a loro favore.
È ora che l’allungamento della durata media di vita, un grande e positivo obiettivo, sia assunto come tema centrale delle politiche del nostro Paese, non come alibi per ulteriori e inaccettabili tagli al welfare, alla salute e alla previdenza, ma per un cambiamento a 360 gradi di tutte le politiche, come occasione di sviluppo, crescita, innovazione tecnologica e sociale, buona occupazione.
La Uilp, insieme alla Uil, ha da tempo idee e proposte. Vorremmo che fossero prese in considerazione in un confronto costruttivo, per poter contribuire a un cambiamento positivo della nostra società.
Cordiali saluti
Per la Segreteria Nazionale UIL Pensionati

Carmelo Barbagallo 

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